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Strumenti derivati e il concetto di leva finanziaria







Un DERIVATO è uno strumento finanziario il cui valore di mercato varia in funzione del valore di un altro strumento, detto SOTTOSTANTE. I derivati generano spesso una leva finanziaria rispetto al sottostante. Ciò significa che il loro rendimento è L volte quello del sottostante, dove L è un numero maggiore di 1, quindi sono dei veri moltiplicatori di rendimento. Per esempio, le opzioni sono contratti che danno al loro possessore il diritto di acquistare o vendere un certo numero di azioni ad un certo prezzo e ad una data scadenza o entro tale data. Se tale prezzo (prezzo di esercizio) in un dato momento coincide con quello di mercato di quelle azioni, il valore dell'opzione è vicino allo zero, in quanto non da alcun vantaggio immediato. Acquistandola si effettua un piccolo investimento, a fronte del quale, se il prezzo delle azioni del sottostante cresce anche di poco, si ottiene un altissimo rendimento. Per esempio, se un'opzione che da diritto ad acquistare un'azione S al prezzo di 10 euro vale in un certo momento 0,1 euro (quasi zero) perchè il prezzo di tale azione sul mercato in quel momento è proprio 10 euro, crescerà al valore di 1 euro (11-10 euro) non appena il valore delle azioni salirà ad 11 euro. Ad un rendimento del 10% del sottostante corrisponde un rendimento di circa il 900% dell'opzione.

I CFD (contract for difference) sono anch'essi strumenti derivati con una leva finanziaria intrinseca. Si tratta di contratti che garantiscono al loro possessore di ottenere la differenza o variazione di valore che un altro asset, detto sottostante, realizza tra l'acquisto e la vendita del CFD.

Scaturisce anche da questa definzione l'effetto leva implicato in tale strumento. Nel momento in cui si acquista un CFD associato ad un sottostante, esso, in linea di principio, non vale nulla, poichè in quel momento, in caso di vendita immediata, il prezzo del sottostante non è variato e quindi la differenza di prezzo riconosciuta al trader è nulla. Poichè esiste il rischio che la differenza di prezzo sia di li a poco negativa, il broker, per coprirsi, richiede preventivamente che il trader apra un conto presso di lui e che vi depositi una somma di denaro, inoltre, a fronte dell'acquisto del CFD, richiede in garanzia una piccola somma presa da questo importo, detta MARGINE che viene vincolata e non potrà essere pertanto utilizzata dal trader per altre operazioni mentre possiede quel CFD. Se si considera tale piccola somma come il capitale iniziale dell'investimento, si può capire, anche in questo caso, come il rendimento del CFD possa essere molto superiore al rendimento dell'asset sottostante ad esso associato. Per esempio, il margine per l'acquisto di un CFD associato ad un lotto di 500 azioni S il cui prezzo per ogni azione è di 10 euro, potrebbe essere di soli 250 euro. Così, invece di investire 5000 euro, il trader può lucrare sulla differenza di prezzo dell'azione vincolando solo 250 euro. Il calcolo della leva implicita in questa operazione è presto fatto. Infatti è dato dal rapporto tra il capitale di 5000 euro che il trader avrebbe dovuto investire e quello di 250 euro che ha effettivamente vincolato : 5000/250 = 20. Il CFD, in questo caso ha moltiplicato il rendimento del sottostante di 20 volte. Se il sottostante incrementa il valore di +1%, il CFD lo farà di +20%. Il fattore di leva L=20 è diverso a seconda del CFD e viene assegnato dal broker.

In realtà, la questione è un po' più articolata. Infatti quando la variazione del prezzo del sottostante risulta NEGATIVA, la potenziale perdita può superare l'importo del margine. Quando ciò succede, la restante parte viene prelevata dal conto di trading che il trader ha aperto presso il broker. Quindi, ciò che il trader realmente rischia durante il possesso del CFD è l'intero importo del suo conto o quasi. Per tale motivo, la leva operativa che riguarda uno specifico conto è data dal rapporto tra il capitale che il trader avrebbe dovuto investire nel sottostante e il saldo iniziale del suo conto di trading. Per esempio, poichè il capitale necessario ad acquistare davvero sul mercato 500 azioni di S a 10 euro è di 5000 euro, se il trader ha sul suo conto un importo di 1000 euro, la leva operativa implicata nell'acquisto del CFD su quelle azioni è di 5000 / 1000 = 5. Ciò significa che il trader sta lavorando come se avesse 5000 euro con soli 1000 euro.

Nel video sono spiegati alcuni dettagli in relazione al calcolo del margine e della leva, inoltre viene esplicitata la formula che esprime la condizione che il broker stabilisce per il mantenimento di una "posizione aperta" (possesso del CFD).

I CFD permettono anche un'operatività SHORT che scommette sul deprezzamento del sottostante. In questo caso il CFD garantisce la differenza tra il prezzo iniziale ed il prezzo finale del sottostante. Se, al contrario, il CFD garantisce la differenza tra il prezzo finale ed il prezzo iniziale, allora permette un'operatività LONG che appunto scommette sull'apprezzamento del sottostante.


Indirizzo su Youtube : https://youtu.be/YMniHbu7pzA



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Categoria : Strumenti finanziari

Tag : derivati cfd opzioni leva leva finanziaria margine




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